Ricerche

Indagini preliminari sulla concorrenza indiretta tra le associazioni dei datori di lavoro in Italia

1 minuti di lettura

di Michele Faioli e Silvio Bologna, WP della Fondazione Brodolini

Nell’ambito di un progetto europeo di ricerca (Link), coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore con la Paris School of Economics, la Queen Mary University of London, l’University of Crete, l’University of Edinburgh, con Claudio Lucifora e Silvio Bologna, è stato predisposto un metodo di indagine scientifica sulle funzioni e sulla struttura delle organizzazioni datoriali italiane.

Questo Working Paper è il primo della serie a cura della Scuola Europea di Relazioni Industriali (SERI)

Abstract

Le associazioni dei datori di lavoro sono attori importanti per il sistema delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva. I datori di lavoro e i sindacati in genere negoziano gli standard di lavoro in termini di salari e condizioni di lavoro per conto rispettivamente delle aziende associate e dei dipendenti.

Sebbene la maggior parte della letteratura sulle relazioni industriali si sia concentrata principalmente sulla forza associativa e sulla densità associativa delle associazioni dei datori di lavoro, in questa pubblicazione a cura di Michele Faioli e Silvio Bologna, gli autori si discostano da questa prospettiva e si concentrano sul funzionamento e sulla governance, ovvero sul loro ruolo che le associazioni hanno nelle attività di rappresentanza e coordinamento, e di condivisione delle informazioni per promuovere un migliore coordinamento e una migliore offerta di formazione.

Le associazioni dei datori di lavoro devono quindi perseguire due obiettivi distinti ma complementari: il primo è quello di ampliare il più possibile la propria base associativa al fine di ottenere risorse per gestire l’associazione e per fornire una serie di servizi; il secondo ha una portata più ampia, avendo a che fare con la necessità di influenzare il processo decisionale, fare pressioni per contributi o sussidi e ottenere riconoscimenti nei confronti di altre organizzazioni.

A questo proposito, il funzionamento delle associazioni dei datori di lavoro italiane rappresenta un caso studio interessante. Considerando che in Italia il numero di associazioni dei datori di lavoro è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni, raggiungendo un totale di 900, la stragrande maggioranza delle quali ha solo poche aziende affiliate. In questo scenario di frammentazione delle parti sociali e delle pratiche di relazioni industriali, gli autori indagano su come si sono evoluti gli obiettivi e la governance delle associazioni dei datori di lavoro.

L’approccio metodologico applicato è di natura multidisciplinare, e basato sull’interazione tra struttura delle associazioni di datori di lavoro (“analisi statica”), e performance delle stesse (“analisi dinamica”).

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