Di Günther Schmid, Lutz Bellmann, Bernard Gazier, Janine Leschke, IZA Policy Paper No. 197, gennaio 2023
La Commissione europea ha dichiarato il 2022 “Anno europeo della gioventù”. A parte l’ovvio obiettivo di aumentare la propria visibilità e legittimità politica, la Commissione ha risposto al fatto che il COVID-19 ha colpito gravemente soprattutto i giovani, manifestandosi nell’aumento della disoccupazione giovanile e dei giovani senza lavoro né in istruzione o formazione (NEET). È in gioco il futuro dei giovani a tutti i livelli di istruzione, in particolare di quelli poco qualificati e poco istruiti. Devono essere preparati per la rivoluzione digitale accelerata sia dalla pandemia che dalla trasformazione imposta politicamente dell’economia industriale in un’economia sostenibile che si prende cura sia di un’ecologia sana che di una società sana. Parallelamente all’iniziativa del 2019 del “Green Deal europeo”, la Commissione ha istituito il “Fondo per una transizione giusta” volto a garantire transizioni eque ed efficienti dalle forme di energia fossile a quelle rinnovabili, e accanto all’iniziativa del 2020 “Next Generation EU” la Commissione mira a una “ripresa sostenibile” dalla pandemia di Corona per promuovere la transizione verde e digitale a condizione di “equità sociale”. Inoltre, nel 2020, la Commissione ha fatto del successo della transizione dalla scuola al lavoro una priorità fondamentale rafforzando la sua garanzia per i giovani a partire dal 2013. Sebbene queste iniziative siano lodevoli, le esperienze finora rivelano grandi carenze nell’attuazione. La crescente complessità di come far passare con successo i giovani dalla scuola al lavoro non è ben compresa. La teoria dei mercati del lavoro di transizione (MTL), affermiamo, aiuta non solo a ottenere una visione strutturata di questa complessità, ma promette anche strategie plausibili per transizioni giuste per i giovani verso un lavoro dignitoso.
A seguire il report completo: https://docs.iza.org/pp197.pdf