Davide Fiaschi , Cristina Tealdi, IZA DP n. 15102
La pandemia di COVID-19 ha innalzato nel 2020 in Italia la quota di individui inattivi, per lo più a scapito del lavoro a tempo indeterminato ea tempo determinato. Documentiamo notevoli effetti asimmetrici tra categorie di individui, definiti sulla base di sesso, età e area geografica. In particolare, la pandemia ha colpito in modo sproporzionato le femmine e, tra queste, più gravemente quelle che vivono in nuclei familiari numerosi del Nord e del Centro Italia. Questi risultati trovano una logica sia nella presenza di bambini piccoli, che impone forti vincoli alla partecipazione femminile alla forza lavoro, sia nelle peggiori opportunità del mercato del lavoro nel Mezzogiorno, che portano a una forte autoselezione delle donne nel mercato del lavoro. Nonostante il breve periodo di osservazione successivo allo scoppio della pandemia di COVID-19 gli effetti identificati appaiono ampi e persistenti, aumentando la consapevolezza sul probabile effetto a lungo termine della pandemia di COVID-19 sulle scelte del mercato del lavoro e le opportunità delle donne italiane.